INTERROGAZIONE

13 novembre 2020

Il piano di protezione per l’educazione fisica nelle scuole postobbligatorie elaborato del Gruppo di coordinamento per l’educazione fisica (GCEF) e dalla direzione del DECS del 2 novembre 2020 contiene le indicazioni da attuare da parte degli insegnanti durante le loro lezioni sia in caso di scenario 1 (scuola in presenza) e di scenario 2 (scuola ibrida).

Oltre all’obbligo di indossare la mascherina e di mantenere la distanza di 1,5 metri tra le persone, alcune misure appaiono quasi inapplicabili. Ci riferiamo all’uso degli spazi comuni: per le docce si suggerisce di eventualmenteintrodurre dei turni ben precisi mentre per l’uso degli spogliatoi, se non possibile assicurare la distanza sociale, si consiglia di definire una modalità di entrata e di uscita scaglionata. Ciò che tuttavia ha suscitato reazioni contrastanti negli addetti ai lavori è l’indicazione di assicurare almeno 15 metri quadrati di spazio esclusivo per persona oppure, per sport che non richiedono uno sforzo fisico considerevole e non comportano spostamenti, almeno 4 metri quadrati. Vengono inoltre consigliate attività fisiche a bassa soglia di attivazione e che non comportino una sudorazione importante.

Tutto questo per lo scenario 1, mentre non ci addentriamo nelle misure previste per lo scenario 2, ovviamente ancora più restrittive.

Pur comprendendo la volontà e la necessità di mantenere una scuola in presenza per garantire la giusta continuità didattica, ci permettiamo di chiedere al Consiglio di Stato:

  1. Non ritiene il Consiglio di Stato che l’educazione fisica venga, a causa dello specifico piano di protezione, discriminata rispetto ad altre materie?
  2. In caso di non attuazione, a causa dello spazio necessario o del numero di studenti, dell’indicazione relativa ai 15metri quadri, come dovranno intervenire le autorità scolastiche?
  3. È stata considerata, come già avvenuto in alcuni istituti, la frequenza di metà classe per un’ora lezione?
  4. Anche per lo scenario 1, per quale motivo le lezioni teoriche non potrebbero aver luogo online invece che inpalestra?
  5. Alcuni studenti di un liceo Cantonale, all’inizio della seconda ondata, hanno lanciato una petizione perinterrompere le lezioni di educazione fisica: ritiene il Consiglio di Stato che questa misura sia attuabile?

Lelia Guscio Galeazzi

Pellegrini – Robbiani – Soldati