INTERROGAZIONE
Ieri il Governo ha deciso di non chiudere le scuole obbligatorie.
La decisione mi ha sorpreso, non da epidemiologo quale non sono, ma da matematico che cerca di ragionare in modo logico. Mi spiego.
È stato detto che la ragione della non chiusura è di “protezione intergenerazionale”: evitare che i nonni si ammalino di Covid-19 accudendo i nipoti.
Se i bambini vanno a scuola sono in stretto contatto fra di loro: alla scuola dell’infanzia è certamente praticamente impossibile farli stare uno lontano dall’altro, alle elementari siedono nei banchi a due a due e alle medie idem, e cambiando compagno di banco diverse volte al giorno. È chiaro che, in questa situazione, la trasmissione del virus è molto facile.
A mezzogiorno e la sera i molti bambini contagiati (molti di più che se le scuole fossero chiuse) porteranno il virus a casa (cosa che non succederebbe con le scuole chiuse), lo attaccheranno a fratelli e sorelle che il giorno seguente porteranno il virus a scuola, e ai genitori che, a loro volta, lo porteranno sul posto di lavoro e magari anche ai loro genitori, cioè ai nonni.
Se le scuole venissero parzialmente chiuse (chi non può accudire i figli senza doverli affidare ai nonni li manda a scuola, gli altri li tengono a casa) ci sarebbero notevoli vantaggi: non ci sarebbe nessuna trasmissione del virus ai nonni, nessuna trasmissione del virus da parte dei bambini rimasti a casa, ridotta trasmissione a fratelli e genitori e notevolmente ridotta trasmissione del virus a scuola perché, con classi poco numerose, sarebbe molto più semplice mantenere le distanze e poi, semplicemente, per una questione di numeri: meno presenze, meno contagi.
A questo punto interrogo il CdS chiedendo due cose:
- Dove sbaglio nel mio ragionamento?
- Da alcune frasi dette dal medico cantonale nasce il dubbio che si pensi ad una maggiore diffusione del virus a quella parte di popolazione che è a basso rischio di complicazioni (bambini) in modo da immunizzare quante più persone possibili. È così?
Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.
Edo Pellegrini, deputato UDF-UDC